Con una lunga nota, il presidente del Consiglio comunale di Aci S. Antonio, Nuccio Raneri, ha preso una posizione chiara nell'ambito della questione, apertasi pochi giorni fa, relativa alla mancata assunzione di tutti i netturbini che, fino al mese di settembre, lavoravano sul territorio comunale.
Gli operatori ecologici sono diminuiti dai quasi trenta a venti, con il passaggio del servizio alla ditta Oikos: «Lo smaltimento dei rifiuti nel nostro Comune non potrà mai essere ben espletato da appena 20 lavoratori e del resto gli effetti sono ben evidenti. Infatti, non sarà sicuramente un cambio di facciata (i cassonetti al posto delle "campane" per la differenziata) a far presentare il nostro territorio nel migliore dei modi. Non sarà certamente tenere pulito il "centro" della nostra città a farci dire che tutto il territorio è pulito e servito e le frazioni (S. M. La Stella, Lavinaio, Monterosso e Lavina) non fanno parte del nostro Comune? Quindi, al momento, è solo cambiata la ditta senza che si sia affrontato e risolto il problema dello smaltimento dei rifiuti. Ai lavoratori - ha continuato Raneri - va la mia personale solidarietà. Per il loro reintegro nel posto di lavoro il sottoscritto si spenderà con tutte le proprie forze».
Tre i punti su cui si fonda il ragionamento di Raneri: secondo alcune fonti, i venti lavoratori effettuano turni di straordinario per coprire il territorio, dimostrando l'insufficienza dell'organico; la nuova ditta non ammette il pagamento dilazionato a differenza della precedente che, però, impiegava più personale. Infine, si sarebbero dovuti mantenere almeno con contratti "part-time" i lavoratori oggi rimasti esclusi. «Tra l'altro, si parla di "differenziata" dall'epoca del nostro insediamento, come pensiamo di affrontarla sempre con gli stessi lavoratori? Visto che l'ordinanza sindacale è solo per due mesi, penso sia opportuno intraprendere tutte le iniziative che riportino al proprio posto i lavoratori non assunti e si migliori veramente lo smaltimento dei rifiuti nella nostra città».
Tre i punti su cui si fonda il ragionamento di Raneri: secondo alcune fonti, i venti lavoratori effettuano turni di straordinario per coprire il territorio, dimostrando l'insufficienza dell'organico; la nuova ditta non ammette il pagamento dilazionato a differenza della precedente che, però, impiegava più personale. Infine, si sarebbero dovuti mantenere almeno con contratti "part-time" i lavoratori oggi rimasti esclusi. «Tra l'altro, si parla di "differenziata" dall'epoca del nostro insediamento, come pensiamo di affrontarla sempre con gli stessi lavoratori? Visto che l'ordinanza sindacale è solo per due mesi, penso sia opportuno intraprendere tutte le iniziative che riportino al proprio posto i lavoratori non assunti e si migliori veramente lo smaltimento dei rifiuti nella nostra città».
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