Ieri mattina il Comune di Aci S. Antonio è stato teatro di una protesta tanto clamorosa quanto civile: i lavoratori della Sat, infatti, hanno bloccato la centrale via Regina Margherita, in cui ha sede il Comune e attuato un presidio dentro l'aula consiliare, attendendo un incontro con rappresentanti dell'amministrazione. I 160 lavoratori che rischiano di perdere il lavoro a causa della liquidazione dell'azienda che fin dal 1983 opera ad Aci S. Antonio, hanno precisato che da giovedì si trovano in stato di assemblea permanente e manifestato la necessità di tutele. Il sindaco Pippo Cutuli non ha potuto ricevere personalmente i lavoratori perchè a Roma, al congresso del Movimento per l'Autonomia, ma ha comunque voluto parlare al telefono con i rappresentanti sindacali.«L'Amministrazione Cutuli - ha affermato il vice sindaco Stefano Finocchiaro che ha rappresentato l'amministrazione comunale - è solidale con i problemi dei lavoratori e consapevole che la Sat è una grossa ed importante realtà imprenditoriale che ha sempre dato risalto alla città di Aci S. Antonio per l'alta professionalità ed il know-how materiale e immateriale. Si sosterrà la linea di conservazione della stessa e gli interventi rientranti nei poteri di quest'Amministrazione, affinché si possano tutelare i diritti dei lavoratori e sollecitare l'attivazione degli indispensabili ammortizzatori sociali come rilevato dai sindacati. Un ringraziamento particolare va alle forze dell'ordine che hanno contenuto il corteo ed a tutti i lavoratori intervenuti che in modo deciso ma civile hanno rivendicato i propri diritti».Un incontro tra il sindaco e i rappresentanti sindacali è stato fissato per giovedì 5 marzo. «Siamo soddisfatti dell'incontro avuto con il vice sindaco e, telefonicamente, con lo stesso sindaco - ha detto Giuseppe Di Mauro, sindacalista della Uilm - entrambi hanno compreso il nostro grande momento di disagio, visto che attualmente ci troviamo senza lavoro e senza l'apertura degli ammortizzatori sociali. Rassicurazioni ci sono state fornite dagli amministratori, affinché si possa sbloccare l'iter per l'apertura della cassa integrazione in deroga, punto fondamentale per poi parlare di nuovo di progetto industriale, a prescindere dall'imprenditore. I lavoratori che attendono ora risultati concreti, sono convinti che la Sat non va né svenduta né smantellata, perché il know-how è tale da consentire la ripartenza».
2 PASSI INDIETRO..
La Sat Spa Siciliana automazione e tranciatura ha sede ad
Aci S. Antonio dove opera dall’83. Oggetto della
produzione, inizialmente, furono tranciatura fine per note
aziende nazionali, poi, dall’85 al ’93, gli anelli di metallo
nelle vecchie 500 lire che venivano inviate alla Zecca di
Stato. Negli anni Novanta la Sat modificò la propria
produzione rivolgendola essenzialmente verso prodotti di
alta tecnologia: il principale committente dell’azienda è
infatti la St Microelectronics. La crisi dell’azienda iniziò
circa 5 anni fa con la progressiva diminuzione delle
commesse. Nel dicembre 2007 la cassa integrazione
straordinaria. Nel 2009 la Sat entra in stato di liquidazione
presentando al Tribunale la richiesta di concordato
preventivo. Oggi l’azienda conta circa 160 lavoratori.
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La Sat Spa Siciliana automazione e tranciatura ha sede ad
Aci S. Antonio dove opera dall’83. Oggetto della
produzione, inizialmente, furono tranciatura fine per note
aziende nazionali, poi, dall’85 al ’93, gli anelli di metallo
nelle vecchie 500 lire che venivano inviate alla Zecca di
Stato. Negli anni Novanta la Sat modificò la propria
produzione rivolgendola essenzialmente verso prodotti di
alta tecnologia: il principale committente dell’azienda è
infatti la St Microelectronics. La crisi dell’azienda iniziò
circa 5 anni fa con la progressiva diminuzione delle
commesse. Nel dicembre 2007 la cassa integrazione
straordinaria. Nel 2009 la Sat entra in stato di liquidazione
presentando al Tribunale la richiesta di concordato
preventivo. Oggi l’azienda conta circa 160 lavoratori.
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