E' stato completamente bonificato, nella mattinata di giovedì scorso, un piccolo casotto coperto da alcune lastre di eternit che si trova all'interno dell'immobile che ospita la scuola elementare di via Montale, nella frazione santantonese di S. Maria la Stella.
Come previsto dalla legge in questi casi, la rimozione e lo smaltimento della pericolosa sostanza è stata effettuata da una ditta specializzata nel settore. «Come è ovvio in casi di questo tipo - spiega l'assessore alla Protezione civile, settore infrastutture, Orazio Pulvirenti - abbiamo voluto intervenire con estrema velocità, pur se le condizioni meterologiche hanno un po' rallentato l'intervento, in considerazione anche della vicinanza del plesso scolastico».
E' evidente, infatti, che si trattasse di una situazione estremamente grave e che non poteva essere ulteriormente tollerata. L'eternit è un materiale molto diffuso in tutto il territorio: molto spesso appare sui tetti, come nel caso del casotto della scuola di S. Maria la Stella, con la forma di lastra ondulata. Nonostante fin dal 1962 fosse nota la pericolosità del prodotto (formato da cemento e amianto) che è altamente cancerogeno, la sua produzione continuò fino al 1994. E' di pochi giorni fa la storica sentenza del Tribunale di Torino che per la prima volta ha condannato, in primo grado, i produttori al risarcimento dei danni subiti dagli operai della fabbrica di Casale Monferrato. Per evitare allarmismi, però, bisogna chiarire che la lastra in sé non è pericolosa: lo diventa con l'usura allorchè rilascia la polvere d'amianto. Per questo motivo è bene monitorare il territorio e chiedere l'intervento degli esperti per la eventuale rimozione. Al riguardo, una bella notizia giunge proprio dalla scuola elementare di S. Maria la Stella: i bambini, incuriositi dal via vai di operai specializzati muniti delle protezioni necessarie, hanno chiesto alle maestre di poter approfondire il tema dell'eternit. Un buon punto di partenza per creare futuri cittadini informati dei rischi dell'amianto e in grado di prevenirli.
Come previsto dalla legge in questi casi, la rimozione e lo smaltimento della pericolosa sostanza è stata effettuata da una ditta specializzata nel settore. «Come è ovvio in casi di questo tipo - spiega l'assessore alla Protezione civile, settore infrastutture, Orazio Pulvirenti - abbiamo voluto intervenire con estrema velocità, pur se le condizioni meterologiche hanno un po' rallentato l'intervento, in considerazione anche della vicinanza del plesso scolastico».
E' evidente, infatti, che si trattasse di una situazione estremamente grave e che non poteva essere ulteriormente tollerata. L'eternit è un materiale molto diffuso in tutto il territorio: molto spesso appare sui tetti, come nel caso del casotto della scuola di S. Maria la Stella, con la forma di lastra ondulata. Nonostante fin dal 1962 fosse nota la pericolosità del prodotto (formato da cemento e amianto) che è altamente cancerogeno, la sua produzione continuò fino al 1994. E' di pochi giorni fa la storica sentenza del Tribunale di Torino che per la prima volta ha condannato, in primo grado, i produttori al risarcimento dei danni subiti dagli operai della fabbrica di Casale Monferrato. Per evitare allarmismi, però, bisogna chiarire che la lastra in sé non è pericolosa: lo diventa con l'usura allorchè rilascia la polvere d'amianto. Per questo motivo è bene monitorare il territorio e chiedere l'intervento degli esperti per la eventuale rimozione. Al riguardo, una bella notizia giunge proprio dalla scuola elementare di S. Maria la Stella: i bambini, incuriositi dal via vai di operai specializzati muniti delle protezioni necessarie, hanno chiesto alle maestre di poter approfondire il tema dell'eternit. Un buon punto di partenza per creare futuri cittadini informati dei rischi dell'amianto e in grado di prevenirli.
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