È caos in Consiglio comunale ad Aci S. Antonio: nel corso della seduta di martedì, infatti, sono stati nominati i nuovi revisori dei conti del Comune. In genere si tratta di una di quelle votazioni "tranquille" che non generano polemiche: non è stato così. Gli eletti sono stati la dott.ssa Matilde Riccioli con sette voti, il dott. Mario Cavallaro con cinque, il dott. Lucio Messina con quattro. Il problema è emerso perché in questo tris di nomi non compare il revisore espressione della minoranza espressa dalle urne nell'estate 2008, cioè da Pd e Cittattiva, mentre sarebbe rappresentata la "nuova" opposizione nata negli ultimi mesi a seguito delle varie contese politiche. Un esito fortemente contestato dai tre consiglieri del gruppo Pd-Cittattiva, Santo Caruso, Giuseppe D'Agata e Giuseppe Micalizzi, che hanno abbandonato l'aula per protesta senza partecipare alla votazione per l'immediata esecutività della delibera.
«L'esigenza di assicurare il rispetto della indipendenza del Collegio dei revisori ha assunto un'importanza ancora maggiore al venir meno dei controlli esterni tradizionalmente assicurati dai Co.Re.Co. È conseguenza necessaria che il Collegio debba essere espressione dell'intero Consiglio e ancor di più a quella parte del Consiglio (la minoranza) che istituzionalmente incarna e assume il "controllo" dell'operato dell'esecutivo». Per questo motivo i consiglieri chiederanno «la revoca in autotutela della deliberazione del Consiglio Comunale. Tale richiesta si motiva al fine di scongiurare il ricorso dei sottoscritti consiglieri comunali al Tar contro la citata deliberazione consiliare e i suoi effetti". La replica dell'amministrazione: "Poiché in ogni caso il voto è segreto, sono del tutto infondate le osservazioni fatte in merito alla composizione del Collegio eletto il 17 maggio 2011 in quanto non è dato sapere se i consiglieri Caruso, D'Agata e Micalizzi abbiano votato per tizio o per sempronio. Bastano queste poche osservazioni per ribadire che non possono essere accettate ulteriori critiche all'operato di questa Amministrazione e del Consiglio Comunale, critiche che anzi si rispediscono al mittente».
«L'esigenza di assicurare il rispetto della indipendenza del Collegio dei revisori ha assunto un'importanza ancora maggiore al venir meno dei controlli esterni tradizionalmente assicurati dai Co.Re.Co. È conseguenza necessaria che il Collegio debba essere espressione dell'intero Consiglio e ancor di più a quella parte del Consiglio (la minoranza) che istituzionalmente incarna e assume il "controllo" dell'operato dell'esecutivo». Per questo motivo i consiglieri chiederanno «la revoca in autotutela della deliberazione del Consiglio Comunale. Tale richiesta si motiva al fine di scongiurare il ricorso dei sottoscritti consiglieri comunali al Tar contro la citata deliberazione consiliare e i suoi effetti". La replica dell'amministrazione: "Poiché in ogni caso il voto è segreto, sono del tutto infondate le osservazioni fatte in merito alla composizione del Collegio eletto il 17 maggio 2011 in quanto non è dato sapere se i consiglieri Caruso, D'Agata e Micalizzi abbiano votato per tizio o per sempronio. Bastano queste poche osservazioni per ribadire che non possono essere accettate ulteriori critiche all'operato di questa Amministrazione e del Consiglio Comunale, critiche che anzi si rispediscono al mittente».
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