L'ufficio urbanistica del comune di Aci S. Antonio sta predisponendo la sospensione in via cautelativa, per gli anni che vanno dal 2008 a ritroso, delle concessioni edilizie relative ad aree che ricadono in zone boschive secondo quanto risulta dalle verifiche in atto realizzate dallo stesso ufficio. Importante reazione, dunque, del Comune di Aci S. Antonio alla denuncia, presentata a metà maggio da Legambiente, al Tribunale di Catania, relativa a concessioni edilizie rilasciate dall'ente per lavori su presunte aree boschive dell'antico "Bosco di Aci". Nel documento presentato ai giudici, gli ambientalisti, facendo riferimento nello specifico a tre concessioni edilizie, invitavano l'ente «ad annullare tutte le concessioni edilizie illegittime relative alle aree boscate (Bosco di Aci), disponendo la sospensione dei lavori» e il comandante dei vigili urbani «a vigilare sulle attività edilizie». «I boschi oggetto di tali manomissioni - affermarono gli ambientalisti - hanno caratteristiche tali da essere tutelati a tutti gli effetti di legge. Malgrado ciò, il Comune di Aci S. Antonio ha rilasciato concessioni edilizie e la Soprintendenza ha fornito nullaosta senza verificare che le relative aree ricadono nei boschi (e nelle relative fasce di rispetto) individuati da essa stessa». La querelle continuò per giorni, allorchè il sindaco affermò l'esistenza del parere positivo della Sovrintendenza, massimo organo competente in materia. Oggi la decisione del Comune di provvedere a questo atto. Queste le parole del sindaco per spiegare, appunto, questa decisione: «Vogliamo dimostrare, ancora una volta, l'interesse di questa amministrazione comunale e mio in particolare, che me ne occupo da decenni, verso la tutela dell'ambiente. Vogliamo in ogni caso tutelare quindi le aree ancora esistenti del Bosco di Aci che rappresentano, e lo sappiamo molto bene, un patrimonio della nostra storia e della nostra terra. Abbiamo così disposto la sospensione in via cautelativa dei provvedimenti emessi dal 2008 a ritroso, in attesa che la Procura della Repubblica di Catania faccia i propri accertamenti e i rilievi del caso».
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