Il consiglio comunale di Aci S. Antonio, durante la seduta di lunedì, ha votato all'unanimità una mozione, presentata dal capogruppo del Mpa Roberto Licciardello, attraverso cui il Comune si impegna a destinare una cifra da definire in sede di redazione del bilancio per «contribuire alle spese di avvio della Società cooperativa siciliana alta tecnologia - Sat Energia» (nella foto lo stabilimento). La nuova cooperativa è formata da oltre cento ex lavoratori della Sat, l'azienda santantonese ormai in stato di liquidazione: proprio in questi giorni è sottoposto a votazione il concordato preventivo richiesto dal commissario liquidatore. I lavoratori della vecchia società hanno da sempre contestato, anche con atti clamorosi, la conduzione della procedura di liquidazione che secondo loro "porterebbe l'azienda allo smembramento senza alcuna speranza di futuro industriale" e nel corso dei mesi hanno ospitato nei locali aziendali vari esponenti politici per manifestare il proprio dissenso: l'assessore provinciale alle politiche del lavoro Francesco Ciancitto, il sindaco di Aci S. Antonio Pippo Cutuli, gli onorevoli regionali Nicola D'Agostino e Concetta Raia, i deputati Giovanni Burtone e Giuseppe Berretta e l'ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano. Lo scopo sociale della nuova cooperativa dei lavoratori è stato reso noto nel momento stesso della costituzione: «Interverremo nei confronti di tutte le autorità ed in particolare dei magistrati per impedire lo smembramento dei beni dell'azienda e in particolare la modifica di destinazione d'uso del capannone industriale e di tutte le sue infrastrutture e dipendenze» affermarono i lavoratori. Il Consiglio comunale esprime dunque «orgoglio nel sapere che nel nostro territorio verrà mantenuta, insieme ad altre, la presenza di un'azienda così importante e che più di cento uomini e donne lavoreranno e potranno mantenere parte dei loro interessi ad Aci S. Antonio. È per ciò che siamo grati per la grande lezione che stanno impartendo e il coraggio dimostrato. Nello stesso tempo plaudiamo e formuliamo tanti in bocca al lupo».
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