sabato 27 settembre 2008

«L’aumento delle tariffe per la Tarsu non è dovuto all’Ato ma alla legge»



È botta e risposta ad Aci S. Antonio in merito alla
rideterminazione delle tariffe che ha portato
ad un aumento del 20% del costo della Tarsu
,
la tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani. Al
sindaco Pippo Cutuli, che giustificava il suddetto
rincaro con l’eccessivo aumento del costo del
servizio praticato dall’Ato per l’anno 2008, ha
replicato ieri il presidente di Aciambiente, Nello
Oliveri. «Intendo precisare che nessun aumento
c’è stato, dovuto a questa società d’ambito.
La legge impone agli enti locali la copertura
del 100% del costo servizio, quindi l’aumento
è un atto dovuto ma non da imputare alla società
d’ambito. Capisco le difficoltà economiche
dei Comuni, e di Aci S. Antonio, però non si può
buttare la croce addosso agli Ato, in quanto
nessun aumento è stato posto in essere da questa
società nei confronti di alcun comune socio
».
Oliveri, pur confermando che il comune santantonese
ha compiuto passi importanti, concordando
tra l’altro un piano di rientro dai debiti,
ricorda che la posizione dell’ente è tutt’altro
che lieve: «Allo stato attuale, su sette mesi di
servizi erogati quest’anno, abbiamo ricevuto
solo tre mensilità (ne rimangono scoperte
quattro); devo comunque dare atto al sindaco
e all’amministrazione di essersi impegnati per
reperire le somme per Aciambiente. Non può
però essere dimenticato che l’ente ha un debito
consistente, di circa 5 milioni di euro, che va
adesso onorato».
Sull’argomento l’assessore al ramo, Pippo Di
Stefano, precisa che «ci siamo insediati da appena
tre mesi ed abbiamo già pagato quattro fatture
all’Ato. Di più non si poteva fare. La nostra
gestione ha dato già risultati positivi; continueremo
sulla strada intrapresa dando le risposte
che tutti si attendono».

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