martedì 15 luglio 2008



L'ETNA SI FA SENTIRE
Forti boati nella notte uditi fino a Catania e Acireale, ma nessun sisma. L'eruzione continua da due mesi, la lava che si riversa nella Valle del Bove non causa pericoli alla popolazione e resta solo un'attrazione per i turisti. Che ora però dovranno fare i conti con le strisce blu.
CATANIA - A due mesi esatti dal suo risveglio l'Etna fa sentire la sua 'voce' e non fa dormire gli abitanti dei paesi pedemontani: i violenti boati dell'attività stromboliana, infatti, si sono uditi per tutta la notte scorsa nei centri del versante sud-est del vulcano, fino alle zone marinare di Acireale e di Catania. La nuova fase di quest'ultima eruzione cominciata il 13 maggio scorso ha richiamato numerosi curiosi sull'Etna per ammirare quella che per gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania rimane, comunque, un'eruzione 'turistica'. Gli appassionati nella notte hanno potuto vedere il lancio di brandelli di lava incandescente, che poi ricadono nella zona sommitale, e il magma fuoriuscire dalla tre fratture che si sono aperte tra quota 2.700 e 2.800 alla base del cratere di sud-est. Dalle 'bocche' emerge una colata bene alimentata che, percorsi diversi centinaia di metri, si divide in due 'bracci' che si riversano nella desertica Valle del Bove senza costituire, allo stato, un pericolo per cose o persone. I fronti più avanzati hanno percorso alcune centinaia di metri rispetto ai giorni scorsi ma sembrano essersi fermati. E' assente l'attività sismica, mentre sono in calo i tremori dei condotti magmatici interni dell'Etna, secondo quanto emerge dal monitoraggio strumentale del vulcano da parte dell'Ingv di Catania. Per gli esperti la notevole attività esplosiva della notte scorsa dell'Etna è stata ben marcata dal tremore vulcanico ma che adesso sta gradualmente diminuendo di ampiezza. Non è stata invece osservata alcuna progressione verso le basse quote dei fronti lavici più avanzati, nonostante continuino a essere alimentati da vigorosi trabocchi lavici che però dopo alcune ore perdono la capacità di avanzamento e tendono a fermarsi per lasciare il posto a nuovi flussi lavici provenienti dalle quote più elevate. Per l'Ingv questa fase dell'eruzione è caratterizzata da un'intensa e spettacolare attività esplosiva di tipo stromboliano che interessa soltanto l'area sommitale immediatamente prossima alle bocche e da minori variazioni nello sviluppo del campo lavico che resta confinato nell'alta Valle del Bove sopra 1700 metri di quota. Il vulcano dalla notte scorsa è stato meta incessante di curiosi e turisti, che anche stamattina sono numerosi sul versante di Nicolosi. Sul piazzale del Rifugio Sapienza è stata trovata anche una novità: le strisce blu, il parcheggio a pagamento per tutte le vetture.

12/07/2008

Nessun commento:

Sponsorizzati qui!

Affiliazione