Non mancano le consuete polemiche, ma il Consiglio comunale di Aci S. Antonio continua a lavorare anche a pochissimi giorni dal Natale: nei giorni scorsi, infatti, è stato approvato il "regolamento comunale per la disciplina del commercio su aree pubbliche".
Composto da 53 articoli, il regolamento disciplinerà la vendita di merci al dettaglio e la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande in aree pubbliche o in aree private di cui il Comune abbia disponibilità: da oggi i commercianti dovranno quindi seguire le specifiche regole individuate nel documento per ottenere autorizzazioni, partecipare ai mercati o disporre di stalli prestabiliti.
«Con l'approvazione a maggioranza della delibera - ha spiegato il presidente del Consiglio comunale, Nuccio Raneri - si provvede a regolamentare il mercato ambulante, sia quello principale che quelli rionali che si vorranno eventualmente attivare in futuro. Un atto importante per gli operatori commerciali, che potranno contare su regole certe, ma anche per l'utenza tutta».
In una nota, ha espresso soddisfazione il sindaco Pippo Cutuli: «Siamo certi che tale novità sarà apprezzata anche dagli operatori e dagli utenti. Esprimo un particolare plauso alla commissione consiliare che ha lavorato e portato avanti con impegno questo regolamento, utile e necessario».
Nessuno dell'amministrazione comunale, però, era presente in Consiglio nella seduta che ha approvato, infine, il regolamento: ciò ha provocato la reazione dei consiglieri d'opposizione che hanno, per protesta, abbandonato l'aula pur non facendo cadere il numero legale.
Questi i consiglieri che hanno abbandonato l'aula: Santo Caruso, Giuseppe D'Agata, Roberto Licciardello, Michele Quattrocchi, Alfio Puglisi, Antonio Scuderi e Giuseppe Torrisi.
Per quanto riguarda la Giunta Cutuli, invece, dei cambiamenti potrebbero essere davvero vicini, infatti, oltre a motivi strettamente politici, come la sostituzione dell'ex assessore Pippo Di Stefano dimessosi poche settimane fa, ricordiamo che entro il 31 dicembre uno tra l'assessore Michelangelo Privitera e suo figlio, il consigliere Alfio, dovrà dimettersi dalla propria carica per l'incompatibilità fissata dalla legge.
Composto da 53 articoli, il regolamento disciplinerà la vendita di merci al dettaglio e la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande in aree pubbliche o in aree private di cui il Comune abbia disponibilità: da oggi i commercianti dovranno quindi seguire le specifiche regole individuate nel documento per ottenere autorizzazioni, partecipare ai mercati o disporre di stalli prestabiliti.
«Con l'approvazione a maggioranza della delibera - ha spiegato il presidente del Consiglio comunale, Nuccio Raneri - si provvede a regolamentare il mercato ambulante, sia quello principale che quelli rionali che si vorranno eventualmente attivare in futuro. Un atto importante per gli operatori commerciali, che potranno contare su regole certe, ma anche per l'utenza tutta».
In una nota, ha espresso soddisfazione il sindaco Pippo Cutuli: «Siamo certi che tale novità sarà apprezzata anche dagli operatori e dagli utenti. Esprimo un particolare plauso alla commissione consiliare che ha lavorato e portato avanti con impegno questo regolamento, utile e necessario».
Nessuno dell'amministrazione comunale, però, era presente in Consiglio nella seduta che ha approvato, infine, il regolamento: ciò ha provocato la reazione dei consiglieri d'opposizione che hanno, per protesta, abbandonato l'aula pur non facendo cadere il numero legale.
Questi i consiglieri che hanno abbandonato l'aula: Santo Caruso, Giuseppe D'Agata, Roberto Licciardello, Michele Quattrocchi, Alfio Puglisi, Antonio Scuderi e Giuseppe Torrisi.
Per quanto riguarda la Giunta Cutuli, invece, dei cambiamenti potrebbero essere davvero vicini, infatti, oltre a motivi strettamente politici, come la sostituzione dell'ex assessore Pippo Di Stefano dimessosi poche settimane fa, ricordiamo che entro il 31 dicembre uno tra l'assessore Michelangelo Privitera e suo figlio, il consigliere Alfio, dovrà dimettersi dalla propria carica per l'incompatibilità fissata dalla legge.
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