Aspettando l'auspicato rientro ad Acireale del Centro per l'impiego, che troverà definitiva collocazione nei locali ristrutturati del Collegio Pennisi Alessi, segnali di disagio e malcontento giungono da parte degli utenti acesi che si rivolgono all'ufficio periferico di Aci S. Antonio, che recentemente ha cambiato sede, passando dagli angusti locali ubicati in pieno centro, in via Vittorio Emanuele, ai locali più spaziosi ubicati sulla Circonvallazione, nei pressi del cimitero comunale, a due passi dalla sede della ex Sat.
Tali locali, che secondo voci ben informate sarebbero stati giudicati inidonei dopo un accurato controllo tecnico, vengono presi quotidianamente d'assalto da decine e decine di utenti che oggi lamentano lungaggini nelle pratiche. A dare voce alle diffuse lamentele il consigliere comunale acese Mario Finocchiaro: «E' paradossale dirlo e al tempo stesso vergognoso - afferma Finocchiaro - pensare che un ufficio del genere, che dovrebbe agevolare l'inserimento dei lavoratori, crei, invece, ulteriori disagi. I lavoratori, infatti, si ritrovano a essere rimandati per 10-15 giorni solo perché manca la rete internet e, quindi, gli impiegati chiamati a verificare le varie certificazioni non hanno la possibilità di farlo subito».
«Addirittura - continua Finocchiaro - il lavoro viene portato a casa da dove gli impiegati dell'ufficio, a cui va un plauso speciale, possono attingere con la propria rete privata le notizie che permettono di compilare le rispettive certificazioni». Il trasferimento degli uffici, insomma, a sentire molti, sarebbe stato frettoloso, considerato che i locali non sono stati adeguatamente attrezzati per seguire l'utenza nel migliore dei modi.
Tali locali, che secondo voci ben informate sarebbero stati giudicati inidonei dopo un accurato controllo tecnico, vengono presi quotidianamente d'assalto da decine e decine di utenti che oggi lamentano lungaggini nelle pratiche. A dare voce alle diffuse lamentele il consigliere comunale acese Mario Finocchiaro: «E' paradossale dirlo e al tempo stesso vergognoso - afferma Finocchiaro - pensare che un ufficio del genere, che dovrebbe agevolare l'inserimento dei lavoratori, crei, invece, ulteriori disagi. I lavoratori, infatti, si ritrovano a essere rimandati per 10-15 giorni solo perché manca la rete internet e, quindi, gli impiegati chiamati a verificare le varie certificazioni non hanno la possibilità di farlo subito».
«Addirittura - continua Finocchiaro - il lavoro viene portato a casa da dove gli impiegati dell'ufficio, a cui va un plauso speciale, possono attingere con la propria rete privata le notizie che permettono di compilare le rispettive certificazioni». Il trasferimento degli uffici, insomma, a sentire molti, sarebbe stato frettoloso, considerato che i locali non sono stati adeguatamente attrezzati per seguire l'utenza nel migliore dei modi.
Nessun commento:
Posta un commento