lunedì 15 novembre 2010

Due delibere per fare cassa


Importante seduta di Consiglio comunale quella tenutasi martedì scorso ad Aci S. Antonio: il civico consesso santantonese ha, infatti, approvato due delibere in materia urbanistica che consentiranno all'ente comunale, tra l'altro, di fare cassa in un periodo di difficoltà economica per qualsiasi ente pubblico.
La prima delibera votata dai consiglieri presenti riguardava la "determinazione della incidenza percentuale dei contributi sul costo di costruzione relativa alle attività turistiche, commerciali e direzionali": oneri di urbanizzazione che, sin dal 1977, anno in cui una legge dello Stato individuò la necessità di fissare queste percentuali, Aci Sant'Antonio non aveva mai determinato.
La seconda delibera, invece, era relativa alla reitera dei vincoli preordinati all'esproprio: una materia "calda" se si pensa che ciò consentirà all'ente di avere una situazione globale più chiara in merito ad uno degli strumenti più importanti in mano al consiglio comunale: il piano regolatore generale.
«È stata una votazione davvero importante - ha spiegato il presidente del consiglio comunale Nuccio Raneri - che ha dimostrato la voglia del consiglio di imporsi in una materia di fondamentale importanza. Abbiamo deciso di definire l'aliquota minima prevista dalla legge, al 5%, per quanto riguarda la costruzione di attività turistiche, commerciali e direzionali, mentre la reitera dei vincoli per un altro anno ci darà il tempo di avere, in un lasso di tempo ragionevolmente breve, il Prg sui tavoli del Consiglio per poterne iniziare l'analisi».
Anche il primo cittadino di Aci S. Antonio, Pippo Cutuli, si è detto soddisfatto della votazione di martedì: «Faccio i complimenti miei e di tutta la giunta al Consiglio comunale - ha commentato il sindaco - per l'alto senso di responsabilità mostrato, ancora una volta, in questioni cruciali per la vita del paese. Si tratta di delibere consiliari che, soprattutto con gli oneri di urbanizzazione per troppo tempo rimasti inevasi a fronte di una legge del 1977, ci permetteranno di affrontare un momento economico critico per tutte le amministrazioni locali anche a fronte di quel federalismo fiscale al quale tutti, noi compresi, dovremmo adeguarci».

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