lunedì 27 luglio 2009

Adesso: il "CASO FARANDA"


Continuano le prese di posizione dopo la nomina di Fabio Faranda in sostituzione dell'assessore Tiziana D'Anna. Stavolta è intervenuto Gianluca Cannavò, capogruppo al consiglio provinciale del Popolo delle Libertà ed esponente vicino al deputato nazionale Basilio Catanoso: «Chiarisco, innanzitutto, che non vogliamo fare polemica: è una questione solo politica e non personale. Proprio per questo, facciamo gli auguri al neoassessore Faranda, che conosciamo e stimiamo. Semplicemente, non accettiamo il modo in cui è stato scelto: alla riunione nella quale doveva essere individuato il nome erano presenti sia il senatore Pino Firrarello che il deputato Basilio Catanoso; erano stati invitati, ma erano assenti, anche il consigliere comunale Sorbello e il deputato regionale Pippo Nicotra: il nome di Faranda non è uscito da quella riunione ma, evidentemente, individuato tramite trattative personali».Quale sarà la posizione del Popolo delle Libertà nel panorama santantonese? «Il partito non si riconosce in alcun assessore attualmente in Giunta. Il Pdl è al lavoro per un progetto alternativo all'attuale amministrazione Cutuli: abbiamo dimostrato anche altrove, e mi riferisco ad Acicastello, di essere in grado di lavorare anche all'opposizione per costruire una coalizione vittoriosa in uno scontro elettorale». Quale sarà la posizione dei tre consiglieri comunali in quota Pdl? «Il nostro è un partito complesso, formato da tante anime, e ognuno è assolutamente libero di prendere le proprie decisioni: il coordinamento provinciale dà piena fiducia all'attuale capogruppo Alfio Puglisi. Chi, invece, non è d'accordo con la linea alternativa all'attuale amministrazione comunale santantonese è libero di prendere le strade che ritiene più consone alla propria evoluzione politica». Il primo cittadino Pippo Cutuli, invece, ha commentato: «Voglio precisare che la situazione con Acicastello è diversa: lì il sindaco era del Pdl, io sono del Mpa. In ogni caso, non è colpa mia se al loro interno non riescono ad avere una linea comune condivisa: ci sono due consiglieri su tre del Pdl concordi sul nome di Faranda».

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