martedì 24 febbraio 2015

Pippo Cutuli: LA RISPOSTA!

Pippo Cutuli

"Preg.mo dott. Vincenzo Barbagallo
Con riferimento all’articolo “Dipendente in malattia ma sul palco in piazza a fare un comizio” mi corre l’obbligo precisare ed integrare (a mio parere) le lacunose informazioni da Voi fornite.
In primo luogo devo evidenziare che la partecipazione al comizio era ed è da considerarsi, totalmente compatibile con il mio stato di malattia. E posso rassicurarLa che lo rifarei altre mille volte. Difendere il proprio operato e la propria dignità è un atto dovuto.
Se mi fossi sottratto sarei stato additato come un vile …… Lei al mio posto cosa avrebbe fatto?
Mi rincresce invece evidenziare che tutto questo non è stato riportato né evidenziato nel suo articolo che pare invece voglia affermare senza ombra di dubbio il principio secondo cui un soggetto in malattia non può partecipare ad alcun comizio.
Atteso che nessun Giudice o Tribunale ha affermato che la mia partecipazione a quel comizio fosse illecita non credo che ciò possa essere affermato invece da Lei che Giudice non è, ma che da buon giornalista si occupa giustamente solo di riferire i fatti. Mi permetto anche di farLe osservare che il mio “scandaloso” comportamento consisteva in fondo nell’essere seduto a parlare di politica con un'altra persona, cosa che per la mia lunga esperienza in materia non mi risulta per nulla stancante o faticoso.
Ciò nonostante dopo undici giorni dal comizio ricevetti un provvedimento disciplinare. A seguire una condanna a otto giorni di sospensione dal lavoro, decurtazione stipendio e divieto per due anni a partecipare ai concorsi interni dell’ Ente. Provvedimento da me impugnato con ricorso ex art. 700 cpc dinanzi il tribunale di Catania - Sezione Lavoro- ove successivamente il provvedimento risulta con atto G.M. n. 162 del 31/12/2014 essere stato revocato a seguito accordo transattivo tra le parti, riducendo la pena ad un solo giorno e basta.
Ora Le posso assicurare che da Uomo della Prima Repubblica non avrei certamente mai tenuto un comportamento o un atteggiamento simile verso un ex collega.
Mi dispiace ancora dovere evidenziare come ritengo sia fuori luogo il tono vagamente allusivo con cui riferisce delle mie assenze dal lavoro e della passeggiata “miracolosa” che avrei compiuto per vedere il fercolo del nostro patrono Sant’Antonio Abate.
Mi spiace deluderLa ma la patologia che mi affligge (e di cui lei forse però non ha avuto il tempo di appurare la natura e la consistenza, e non capisco se essere in malattia è un reato?) non mi impedisce di deambulare né di colloquiare, per cui sicuramente tra i tanti miracoli compiuti dal nostro Patrono non possiamo annoverare, come Lei vorrebbe, la mia partecipazione alla processione. In ogni caso non Le auguro i miei malanni.
Apprezzo infine il fatto che il mio abbigliamento abbia soddisfatto i suoi canoni estetici e sono certo che i suoi lettori avranno sicuramente appagato la loro sete di conoscenza su questo punto fondamentale.
Non tollero, né posso tollerare, invece che Lei si permetta di affermare che nessuna visita fiscale abbia subito in quanto sarei “più speciale degli altri dipendenti comunali”.
Non lo tollero poiché sono stato oggetto di ben quattro controlli fiscali domiciliari e quindi posso senza dubbio affermare di non avere avuto nessun trattamento privilegiato.
Comprendo che la fretta forse non le ha consentito di verificare tutte le circostanze riportate, tanto che il suo articolo risulta pieno di verbi espressi in forma dubitativa (pare, sembrerebbe, avrebbe … ) che, secondo me, però mal si conciliano con la narrazione di fatti.
La prossima volta, e qualora Lei ne abbia il tempo e la voglia , sarò lieto (se ritiene utile verificare i dati con il diretto interessato prima di scrivere un articolo) di fornirLe direttamente le notizie di cui necessita. Se avrà la cortesia di chiamarmi, Le fornirò ogni ragguaglio. Però mi sovviene un dubbio. Può un lavoratore in malattia rispondere al telefono e parlare con un giornalista?
Dimenticavo. Vorrei infine ringraziarLa per l’inaspettata quanto straordinaria pubblicità che Lei ancora una volta ha voluto riversare sulla mia persona."



Lì, 24/02/2015
Dottor Giuseppe Cutuli
Già Sindaco Aci S. Antonio

Pippo Cutuli in malattia: il caso!

Era il 24 aprile 2014 quando ad Aci Sant’Antonio si è tenuto un dibattito pubblico sul dissesto finanziario. Protagonisti sul palco l’attuale sindaco Santo Caruso e l’ex sindaco Pippo Cutuli, dipendente comunale del comune santantonese. Cutuli difende le scelte della sua amministrazione e accusa la giunta Caruso di aver messo in ginocchio il paese. Il tutto immortalato da diversi video che circolano in rete. Ma la cosa che nessuno ha detto fino ad oggi è che il dipendente comunale, ex sindaco, Cutuli, quel giorno sembrerebbe fosse in malattia, tanto è che il segretario comunale invia una lettera di richiamo disciplinare al dipendente comunale.


Pippo Cutuli durante il “comizio” in piazza sul dissesto finanziario

Il primo pensiero va allo stato di salute dell’ex sindaco, che ha ricevuto a quanto dichiara lui stesso 4 visite fiscali nell’arco di 10 mesi e in base a questi dati sembrerebbe più speciale degli altri dipendenti comunali del comune di Aci Sant’Antonio e di tutti i comuni d’Italia.
Dal giorno dopo l’insediamento della nuova amministrazione Cutuli risulta essere in aspettativa fino a marzo 2014, e da allora ad oggi in malattia, con qualche pausa in cui è stato in ferie. Negli ultimi 10 mesi avrebbe lavorato solo per un giorno e mezzo, insomma al Comune lo vedevano sicuramente di più quando era sindaco, e l’ufficio urbanistica, al quale è assegnato, ormai ha solo un lontano ricordo del collega già sindaco che si è sempre autodefinito da “prima repubblica”.


Da sinistra: l’ex sindaco Pippo Cutuli, al centro il giornalista Fernando Adonia , l’attuale sindaco Santo Caruso

Ma oltre il comizio e il contemporaneo stato di malattia, Cutuli non si è fatto mancare anche quest’anno la “passerella” per le vie del paese durante la festa del Patrono, S. Antonio Abate. Cappotto lungo, sciarpetta e passeggiata miracolosa per assistere ai festeggiamenti religiosi del paese alle pendici dell’Etna.

Il provvedimento disciplinare
Lo stesso Cutuli con una lettera inviata precisa le fasi del provvedimento disciplinare a lui inflitto.

Dopo undici giorni dal comizio ricevetti un provvedimento disciplinare. A seguire una condanna a otto giorni di sospensione dal lavoro, decurtazione stipendio e divieto per due anni a partecipare ai concorsi interni dell’ Ente. Provvedimento da me impugnato con ricorso ex art. 700 cpc dinanzi il tribunale di Catania – Sezione Lavoro – ove successivamente il provvedimento risulta con atto G.M. n. 162 del 31/12/2014 essere stato revocato a seguito accordo transattivo tra le parti, riducendo la pena ad un solo giorno.
Articolo tratto da: L'Urlo


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