sabato 26 giugno 2010

Sat: si smontano i macchinari

«Smontiamo la tenda non la lotta sindacale, non molliamo». Queste le parole incisive ieri mattina del sindacalista Uilm Matteo Spampinato davanti ai lavoratori riuniti dentro il presidio permanente simbolo della vertenza Sat. I lavoratori hanno deciso di smontare la tenda quando 4 operai, alle 9,30, autorizzati e diretti dal commissario liquidatore Antonio Gurrisi, si sono introdotti dentro lo stabilimento dell'azienda, che fino a 2 anni fa produceva alta tecnologia per aziende internazionali, al fine di smontare i macchinari acquisiti nel corso delle aste fallimentari.
Sofferta la decisione di smontare quello che dal 28 gennaio è stato il simbolo della vertenza Sat: «La tenda ha ottenuto due risultati importanti - ha spiegato Giuseppe Di Mauro ex Rsu Sat- come la proroga di sei mesi della cassa integrazione e il tavolo tecnico della prossima settimana a Palermo». Risultati ottenuti solo grazie alla costanza di coloro che, ininterrottamente, per 5 mesi si sono alternati giorno e notte, con ogni condizione atmosferica, all'interno del presidio.
«Detto che la nostra questione non si ferma qui - ha aggiunto Di Mauro- vorrei ringraziare il gruppo comunale di Protezione civile di Aci S. Antonio che ci ha messo a disposizione la tenda e a cui doneremo materassi e brande usate in questi mesi; il sindaco Pippo Cutuli e l'on. Lino Leanza che ci sono stati sempre vicini e ci hanno davvero aiutati; la segreteria della Uilm - Uil nella persona di Matteo Spampinato sempre presente fino ad oggi e soprattutto i 35-40 lavoratori che lottando giorno e notte hanno permesso agli altri 120 di ottenere la cassa integrazione: splendidi ragazzi che meritano un posto di lavoro».
Clamorosa l'assenza, in un momento tanto importante, degli altri sindacati che avevano, finora, seguito tutta la vicenda Sat. Gli obiettivi, adesso, cambiano: i macchinari dentro lo stabilimento di via Sant'Onofrio sono destinati a chissà quali lidi (probabilmente esteri) e nei prossimi giorni i camion caricheranno le costose attrezzature. Il 27 luglio si svolgerà l'asta per l'acquisto dell'immobile: potrebbe essere questa l'ultima data utile per un difficile rilancio.
Il tempo nel frattempo scorre: il 9 settembre scadrà la cassa integrazione e, in attesa di possibilità di ricollocamento sarà necessario ottenere la deroga per altri 6 mesi. Infine Rifondazione comunista in un comunicato firmato dal segretario provinciale Pierpaolo Montalto e dal consigliere provinciale Valerio Marletta esprime nuovamente solidarietà ai lavoratori della Sat denunciati il 18 febbraio - è scritto nel comunicato - per aver impedito l'uscita ai cancelli della ditta dei mezzi che stavano portando via i macchinari.

venerdì 25 giugno 2010

Lavoratori Sat denunciati: In 35 accusati di minacce e violazione di domicilio


In attesa della cassa integrazione, i lavoratori della Sat stanno ricevendo denunce per fatti, accaduti negli scorsi mesi, nello stabilimento di via S. Onofrio. Destinatari sono 35 lavoratori accusati di vari reati, dalle minacce alla violazione di domicilio. Le denunce si riferiscono a quanto accaduto un anno fa, il 15 luglio 2009, quando i cancelli della Sat rimasero chiusi davanti al commissario giudiziale, Salvatore Nicolosi, e al commissario liquidatore, Antonio Gurrisi, che tentarono di entrare nello stabilimento; l'altro episodio, invece, fa riferimento ai fatti accaduti lo scorso 18 febbraio, quando una ditta tentò di asportare alcuni macchinari acquisiti in aste fallimentari. La notizia delle denunce ha, ovviamente, destato scalpore: «E' incomprensibile - ha affermato Giuseppe Di Mauro, ex rsu Sat - ciò che sta avvenendo. Come spiegare che al danno di avere perso il lavoro si aggiunge la beffa della denuncia penale? Come si spiega una denuncia quando le azioni sono servite solo per tentare di salvare il nostro posto di lavoro? Perché veniamo trattati da criminali? Siamo onesti lavoratori e tali vorremmo essere considerati».
Diverse le reazioni. Così il sindaco di Pippo Cutuli: «E' un fatto increscioso che lascia l'amaro in bocca: speriamo che tutto si risolva al meglio perché, se qualcosa è successo, era solo intemperanza, non certo violenza».
«Esprimiamo - si legge in una nota diffusa dai coordinatori del Pd e del movimento Cittattiva, Mariagrazia Leone e Giuseppe Rocca - solidarietà ai 35 operai denunciati e a tutti gli altri che attorno a loro si sono stretti. Contro l'arroganza e la spudoratezza di chi, dopo avergli tolto il diritto al lavoro, tenta pure l'intimidazione "legale", accanendosi su situazioni economiche già fragili». Insomma dopo il danno anche la beffa.

domenica 20 giugno 2010

Circolazione su via Paolo Vasta modificato il senso di marcia


Visualizzazione ingrandita della mappa

Contrordine per la disciplina della circolazione veicolare su via Paolo Vasta: a distanza di pochi mesi, erano i primi di marzo, dal tentativo di rendere più sicura la zona e più fluido il traffico, obbligando i veicoli a imboccare via Raffaello Sanzio, si torna all'antico.
Una recente ordinanza del sindaco Pippo Cutuli ha disposto l'inversione del senso di marcia: come avveniva già in precedenza, si potrà percorrere l'intera via Paolo Vasta per arrivare fino alla circonvallazione provenendo da Viagrande o Aci Bonaccorsi. «La decisione è stata adottata - si legge nell'ordinanza in questione - rilevato che la suddetta disciplina ha prodotto maggiore intensità di traffico nel secondo tratto di via Lavina, con particolari problematiche di intasamento della circolazione in alcuni momenti della giornata».
Sul tema è intervenuto anche l'assessore alla Viabilità e Polizia municipale, Pippo Di Stefano, che ha spiegato cosa è avvenuto:«Grazie alla prima ordinanza introdotta in via sperimentale, abbiamo studiato con particolare attenzione i flussi di traffico nell'intera zona. Attraverso il nuovo provvedimento adottato, l'obiettivo è quello di alleggerire ulteriormente il traffico che insiste sulla via Lavina; l'esperimento compiuto ci ha permesso, infatti, di comprendere meglio cosa non andava per il verso giusto».
«Così facendo - ha concluso Di Stefano - crediamo di ottimizzare la circolazione veicolare, snellendo il flusso dei veicoli in transito».

giovedì 17 giugno 2010

Botta e risposta tra il sindaco e l'Acoset sui disagi nella frazione Monterosso

Nemmeno una goccia d'acqua. Da oltre dieci giorni e gli abitanti della frazione santantonese di Monterosso hanno manifestato, nei giorni scorsi, il proprio dissenso al sindaco Pippo Cutuli. «L'estate ancora non è ufficialmente entrata e le segnalazioni di disservizi idrici iniziano già a registrarsi numerose - ha spiegato il primo cittadino - da una decina di giorni Monterosso e la via Sottomonterosso sono completamente senz'acqua. Rubinetti all'asciutto anche in un'ampia zona residenziale che ricade all'altezza di via Matteotti, angolo via Tavolone». Le rimostranze sono state inevitabilmente girate alla società che gestisce il servizio idrico santantonese, l'Acoset, al centro da giorni di infuocate polemiche che, ha spiegato il sindaco, «ha eretto un vero e proprio muro di gomma, risulta sorda ad ogni appello e addirittura non risponde né al sindaco né ai vigili urbani, all'Ufficio tecnico e agli stessi cittadini-utenti».
«Una situazione intollerabile», l'ha definita il primo cittadino Cutuli, che ha anche lanciato una proposta: «Mi dichiaro disponibile fin da ora a cedere un locale comunale all'Acoset, in modo che l'azienda possa assumersi le giuste responsabilità istituendo uno sportello ad Aci S. Antonio, in grado di rispondere direttamente e tempestivamente alle esigenze della cittadinanza che, ribadisco, sono numerose e continue».
Risponde l'Acoset attraverso l'ufficio stampa: «In questi ultimi giorni nessun reclamo per disservizi, nella zona di Monterosso, è stato registrato dal nostro contact center (tel. 095-360133), in funzione h 24. Nel fine settimana scorso 11 reclami pervenuti, ma da altra zona di Aci S. Antonio per uno stacco dell'ex pozzo Aisa, non preventivato e non annunciato e del quale l'ufficio tecnico aziendale è venuto a conoscenza soltanto lunedì 14. Tre reclami sono pervenuti via fax per contatori otturati, uno per manutenzione sulla rete e due per perdite in via Tropea-Ungaretti: tutti esitati. Ieri pomeriggio un reclamo per via Aldo Moro 22-24. Come fa l'Azienda a intervenire se i disservizi non vengono segnalati agli uffici competenti? Per contattare l'Acoset, oltre al citato contact center, esistono ben 7 linee telefoniche utilizzate dai quasi 90mila utenti, i sindaci utilizzano il numero diretto della presidenza e i vigili urbani o gli uffici tecnici comunali il cellulare della reperibilità».
La soluzione??? non se ne vede l'ombra.

Volontari a lezione per imparare le tecniche antincendio


Esito positivo per il corso antincendio organizzato dal Dipartimento regionale di Protezione civile, al Comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania, al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche quattro volontari del Nucleo di Protezione Civile dell'Associazione nazionale carabinieri di Aci S. Antonio. Due settimane durante le quali i 18 volontari provenienti da tutta la provincia hanno potuto approfondire sia la teoria che la pratica delle tecniche antincendio: due settimane che daranno le cognizioni necessarie per intervenire in massima sicurezza nel corso dei piccoli incendi che copiosamente divampano nel periodo estivo alle porte. Oltre ai componenti santantonesi hanno partecipato al corso anche volontari dell'Esaf di Catania, dei Ranger International di Calatabiano, del C.O. Iside di Mineo, dell'Admi di Fleri e dell'Arcicaccia di Acireale.

venerdì 4 giugno 2010

Le liste civiche Mpa-Di Stefano vogliono un secondo assessore


L'ultima seduta di Consiglio ha portato con sé una possibile novità di non poco conto: al termine delle interrogazioni i componenti dei due gruppi consiliari facenti capo all'assessore alla Polizia municipale Pippo Di Stefano, hanno abbandonato l'aula.
Un gesto evidentemente simbolico e politico che potrebbe significare l'inizio di un «mal di pancia» interno alla maggioranza già manifestatosi in precedenza con altri soggetti ma che adesso coinvolge un importante assessore della Giunta. «E' inutile girarci attorno - ci ha spiegato l'assessore Di Stefano-. I nostri due gruppi consiliari, ormai formati da ben 4 consiglieri, non hanno la visibilità politica che meriterebbero: altri gruppi sono più rappresentati».
La richiesta di Di Stefano appare chiara: occupare un altro assessorato, portando a 2 gli esponenti in Giunta. Una richiesta chiara per la quale Di Stefano non fa sconti: «Io non ho problemi a dimettermi e a far passare i due gruppi all'opposizione». Quattro i consiglieri delle liste civiche dell'assessore: Salvatore Adorno e Antonio Di Stefano (Progredire insieme), Giuseppe Torrisi e Orazio Pulvirenti (Il paese che vogliamo).
Una brutta "gatta da pelare" per l'amministrazione Cutuli che vedrebbe salire a 9 i consiglieri d'opposizione sui 20 totali: «Nel prossimo futuro - ha spiegato Cutuli-, allorchè faremo il punto sul quadro politico locale, prenderemo in considerazione la forza del gruppo Di Stefano e gli attribuiremo la giusta visibilità».

mercoledì 2 giugno 2010

Mobilitazione anche in Consiglio contro la soppressione della I media a Lavinaio


La possibile soppressione, dal prossimo anno, della prima media nel plesso della frazione di Lavinaio è stata al centro del dibattito nel corso del Consiglio comunale straordinario.
I genitori dei dodici alunni pre-iscritti all'anno scolastico 2010-2011, prima del civico consesso, avevano diffuso una nota, indirizzata all'Ufficio provinciale scolastico di Catania e a quello regionale di Palermo, con cui chiedono «l'istituzione di una classe prima media nella frazione al fine di rendere agevole la frequenza dei propri figli e garantire pienamente il diritto allo studio».
Nel corso del Consiglio comunale è intervenuta anche la dott. Anna Maria Sampognaro, dirigente della scuola media «A. De Gasperi» che ha spiegato di aver già inoltrato apposita richiesta all'Ups di Catania. Un impegno diretto è stato promesso ai genitori dal primo cittadino santantonese Pippo Cutuli: «Mi auguro che, almeno per un altro anno, possa esserci una deroga. Ieri sera ho preso l'impegno di parlare con il Provveditore per cercare di far rimanere aperta quest'anno la prima classe della scuola media di Lavinaio».
Gli fa eco l'assessore alla Pubblica Istruzione Fabio Faranda: «E' chiaro che nessun assessore e nessuna Amministrazione intendono tagliare classi. La decisione in tal senso spetta a un'organizzazione di tipo prettamente scolastico. L'Amministrazione è ben presente sul problema e, come detto dal sindaco, si sono attivati tutti i canali per cercare di risolvere la problematica e garantire, nell'eventualità che la classe non ci venga ridata in deroga, tutto il possibile per attenuare i disagi dei genitori».

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